martedì 18 aprile 2017

Un tragico Scoppio del Carro 108 anni fa


Mattina del 16 aprile 2017, Pasqua di Resurrezione. Firenze, Piazza del Duomo. Scoppio del Carro. Il tradizionale volo della colombina, che parte all'intonare del Gloria durante la Messa, è impeccabile, all'andata come al ritorno. I lavoratori della terra respirano. Sarà un buon raccolto. Da secoli vige questa sorta di superstizione, in fondo benevola.
Non proprio tutto, però, è andato per il verso giusto. Come riferisce il Corriere Fiorentino, "Lo spettacolo pirotecnico della tradizione pasquale fiorentina non ha funzionato al meglio. Molti petardi del brindellone sono esplosi prima, altri non sono esplosi e i gonfaloni in cima al carro si sono aperti molto prima del previsto."


Il buon senso lascia ritenere che il livello di professionalità di chi allestisce il Brindellone sia oggi tale da scongiurare qualunque sorta di rischio insito in una manifestazione pirotecnica cui assistono a distanza ravvicinata migliaia di persone. Anche mettendo in conto l'eventualità di qualche intoppo all'interno della, chiamiamola così, scaletta degli schianti, come accaduto stavolta. Questo livello di professionalità non poteva purtroppo essere analogo in tempi passati, quando mancavano le conoscenze tecniche attuali. Ne è drammatico esempio l'episodio terribile della Pasqua 1909.


La foto sopra, molto rara, è ripresa dall''Album di Firenze, pubblicato a puntate da La Nazione nel 1976 a cura di Giorgio Batini. Quell'anno, lo Scoppio si tenne in Piazza Vittorio Emanuele II, oggi Piazza della Repubblica. Fu un caso raro ma non unico. In altri anni per lo Scoppio si scelse anche Piazza San Firenze.
Quanto avvenne lo lascio raccontare alla invidiabile prosa dello stesso Giorgio Batini.

La mattina del 10 aprile 1909, dalla girandola, appena incendiata dalla Colombina, si sganciò la "bomba" centrale che venne proiettata tra la folla che gremiva la piazza, andando a cadere davanti alla pasticceria Gigli. Non si trattava di un mortaretto di eccezionale potenza, ma lo scoppio verificatosi in mezzo alla calca ebbe gravissime, tragiche, conseguenze: una bambina di otto anni colpita alla testa dall'esplosione morì sul colpo, mentre un giovane di diciotto anni, un aiutante fotografo, morì due giorni dopo all'ospedale di S. Maria Nuova dove era stato ricoverato in gravissime condizioni. Altri cinque spettatori restarono feriti. Fu ordinata immediatamente un'inchiseta ma le cause dell'incidente non furono mai accertate; gli allestitori del Carro furono fermati, ma vennero rilasciati dopo pochi giorni, quando una perizia dimostrò che non era stata commessa alcuna irregolarità nella fabbricazione dei fuochi artificiali e nell'allestimento del carro. Non trovò nemmenno conferma la voce corsa in un primo tempo, che potesse essersi trattato, cioè, di un attentato anarchico. Nel corso degli accertamenti, l'autorità giudiziaria ordinò anche il provvisorio sequestro di tutte le fotografie scattate durante il tragico epilogo della tradizionale manifestazione. 

Pochi giorni dopo, in Consiglio comunale, i socialisti, che facevano parte della maggioranza, chiesero l'abolizione della cerimonia; ne nacque un vivace dibattito che divise a lungo l'opinione pubblica tra favorevoli e contrari. Dibattito in cui si inserì anche lo storico Robert Davidsohn, autore della celebre, monumentale Storia di Firenze. Davidsohn colse l'occasione per riandare alla discussione sulle origini di questa tradizione, come si dice, tra storia e leggenda. Gli rispose Padre Ristori, priore della Chiesa dei SS. Apostoli. Da questo alterco peraltro civilissimo emersero alcuni elementi interessanti sull'argomento. Ne scriverò a breve.

Un ringraziamento agli amici Marisa Mazzoni e Massimo Fratini, ai quali ho proditoriamente rubato le foto dello Scoppio del Carro 2017 cui non ho potuto partecipare di persona.

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