giovedì 31 gennaio 2019

Un gallerista under 30: Fabio Rocca


A Firenze, in quella Via delle Ruote in cui abitò Santi di Tito, al n. 6R troverete una galleria d'arte chiamata Roccart Gallery. Prende il nome da Fabio Rocca, che la gestisce.
Fabio è nato a Montevarchi il 17 febbraio 1992 e vive a Loro Ciuffenna. Nel 2011 si diplomò all'Istituto artistico e in seguito fece il decoratore per un mobilificio del Valdarno. Grazie a uno dei professori dell'Istituto ebbe contatti con una scultrice di livello internazionale, la quale lo incoraggiò a restare nell'ambiente. Fabio continuò, e infatti tuttora dipinge. In seguito, prima partecipò all'allestimento di una mostra, e poi ne allestì una lui stesso nel suo paese natale. Ebbe successo e soprattutto la cosa gli piacque. Capì che era la sua strada, e risolutamente la imboccò. La Roccart aprì i battenti in data 17 dicembre 2016.

"Come posizione l'ho trovata valida e funzionale", mi dice Fabio. "Si trova nel centro storico fiorentino, ma a breve distanza dai confini della zona a traffico limitato, e questo riduce le difficoltà ad esempio nel portare le opere." La grande sala d'ingresso è destinata di solito alle personali che restano esposte in genere per un due settimane, anche se al momento in cui scrivo è dedicata alla collettiva Bianco & nero inaugurata il 19 gennaio 2019. La sala inferiore (nella foto d'apertura) ospita opere di vari autori, alcune delle quali in permanenza. Specialmente in quest'ultima, grazie alla attentissima ristrutturazione, è palpabile la sensazione di trovarsi in un edificio antico. Un pezzo di storia di Firenze. Ma le opere che ospita proiettano nel futuro.

Inaugurazione della collettiva Chrismas in Art, 15 dicembre 2018

La, diciamo così, filosofia gestionale di Fabio ha avuto un successo crescente e rapido. Io lo conobbi il 15 dicembre 2018 per l'inaugurazione della collettiva Christmas in art cui ero stato invitato dal mio amico Maurizio Biagi, che vi partecipava. Le pareti brulicavano di opere eterogenee, molte sorprendenti, molte splendide, nessuna banale. Fabio prese la parola e presentò i partecipanti uno ad uno in perfetta pari dignità. Mi ha confessato poi: "Aperta la galleria, non tardai a rendermi conto di quanta gente partecipa alle inaugurazioni solo per godersi il rinfresco. Andando avanti, però, questi elementi sono andati diminuendo, più o meno come sono andati diminuendo gli spazi vuoti alle pareti della galleria." 
"Il mio intento", prosegue, "è quello di fornire agli artisti la possibilità di esporre nel centro di Firenze a costi accessibili, avendo uno spazio cui possono soprintendere secondo le loro esigenze e secondo il loro temperamento. Ho ospitato personali di autori provenienti un po' dai quattro angoli del globo: Argentina, Canada, U.S.A, Brasile, e questo ha favorito gli incontri, gli scambi d'esperienze, le influenze reciproche. La galleria è stata, ed è, un eccellente trampolino di lancio. Marco Monatti, ad esempio,.è partito per la Svezia! Maurizio Biagi sarà ad Arte Genova. Io, tra l'altro, non mi pongo il minimo problema nell'aiutare chi ha esposto da me ad allestire altrove una sua personale."
Fabio è in ottimi rapporti e spesso collabora con il quasi coetaneo Niccolò Mannini, titolare della galleria La Fonderia. "Non potremmo in nessun modo definirci concorrenti: siamo geograficamente distanti, e abbiamo due modi di gestire diversi, sicché non c'è proprio il rischio che ci pestiamo i piedi. E al contrario, ultimamente abbiamo organizzato insieme una collettiva dedicata all'erotismo, intitolata Tra cielo e terra, nell'ex chiesa di Santa Monaca in Oltrarno". La mostra è rimasta aperta dall'8 al 13 gennaio 2019. Ecco cosa si leggeva tra l'altro nella nota di presentazione: 

L’esposizione, organizzata da Galleria d'arte La Fonderia e Roccart Gallery, vuole essere una celebrazione dell’eros, della passione, dell’intimità, in un periodo nel quale le nudità e la volgarità dilagano ovunque, inducendo a credere che si tratti di erotismo. Le opere in mostra vogliono dimostrare che l’esplicitazione della nudità, tipica dei nostri tempi non è necessariamente accompagnata da quel senso di desiderio che al contrario può essere nascosto in uno sguardo, nella gestualità, nelle movenze della figura che abbiamo davanti.

La collettiva Tra cielo e Terra in Santa Monaca Oltrarno.
(dalla pagina Facebook di Roccart Gallery)
La presenza a Firenze per lo meno di un altro gallerista under 30 è senza dubbio una bella notizia. Ma, mi assicura Fabio, gradualmente si sta assistendo a un ritorno dell'interesse dei giovani nei confronti dell'arte. Ciò significa anche mutarne completamente l'approccio. Fabio non solo mette a disposizione degli espositori la stampa di cataloghi, brochure e biglietti da visita, ma lavora anche e soprattutto su internet e con i social. Attualmente Instagram molto più di Facebook. "Non è concepibile oggi lavorare in questo settore prescindendo dal web. Senza, canali fondamentali di promozione e di conoscenza della propria attività sarebbero inaccessibili. È fondamentale imparare a orientarsi nella rete e tra i social, per saperli dominare e sfruttarne le potenzialità positive -che sono tante - nel migliore dei modi. Un compito non sempre facile, ma fa la differenza." 

Fabio viaggia molto. Anno scorso si recò con la sua compagna Silvia a Miami, Florida. Per visitare tutte le gallerie del Wynwood Art District gli ci vollero tre giorni. "Ma anche nelle capitali europee la situazione non è molto diversa. C'è un fermento diffuso, un dilagare di idee e proposte. Firenze purtroppo è come non se ne rendesse conto, è dannatamente indietro." E pare davvero che non voglia guarire dalla malattia che l'affligge ormai da secoli, questo immobilismo causato da una sorta di soggezione e/o inibizione verso il suo passato rinascimentale. Anche oggi, e lo denunciavano oltre un secolo fa i futuristi, Firenze, in nome di un lontano periodo di splendore, sembra non permetta che neanche si tenti di crearne uno nuovo. "Domina l'apparenza. Vai a giro con un bel vestito per esibirti, non puoi portare in giro un quadro! Quando facevo il decoratore di mobili, destinati ad abitazioni di un certo livello, ebbi occasione di entrare in parecchie case di benestanti. Tutte belle quanto vuoi, ma tutte uguali, il che era abbastanza deprimente. Dobbiamo tornare a renderci conto della bellezza di cui siamo circondati, di cui dobbiamo continuare - o meglio riprendere - a circondarci, e che dobbiamo continuare a produrre"

Fabio con tre artiste:
Maria Letizia Scarpelli, Susi La Rosa e Sylvia Teri
Al termine di una chiacchierata in cui mi ha parlato anche di tante altre cose, Fabio mi informa sulle prossime esposizioni: una personale di un artista del Nord Italia e, a marzo, She Is Art. Un omaggio alla donna e alle donne, che si comporrà di soli ritratti femminili. 






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