Paolo Ciampi con Sebastiana Gangemi (Pro Loco di Vaglia) |
Paolo traccia l'evanescente biografia di Leonardo interpolando aneddoti autobiografici, non per narcisismo e tanto meno per pontificare, ma per aiutare il lettore a capire. Per esempio a capire la portata di una frase contenuta nel libro, che oggi ci sembra un primato di ovvietà:
I nove numeri indiani sono 9, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1. Con questi nove e con il segno 0, che in arabo viene chiamato sifr, si può scrivere qualsiasi numero si voglia.
Ma siamo appena entrati nel XIII secolo, e questa frase porterà a rigirare l'Occidente come un calzino. Anche se non avverrà certo di punto in bianco. Un Occidente abituato ai numeri romani e ad altre forme di conteggio. Non era facile, non poteva essere facile né veloce assimilare un sistema di numerazione decimale (fin qui ci si può stare), in cui i simboli cambiano di valore a seconda della loro posizione in una sequenza (X è sempre dieci, il valore del 5 in 951 è ben diverso da quello in 519: e qui è già più complicato) e in cui esiste lo zero: questa è l'innovazione più ostica, ma decisiva. Ci fu dapprima molta ostilità. Qualcuno diceva che dietro questi simboli si celava Satana (bah, ancora nel 2002 dissero la stessa cosa del testo di Aserejé). Più concretamente si argomentava la maggiore facilità a falsificare i simboli: che ci voleva a trasformare un 3 in un 8? Ma se la frase sopra riportata ci pare scritta da Monsieur de La Palisse, si capisce chi alla fine ha avuto partita vinta. Anche se fu poi dimenticato.
Leonardo continuò probabilmente a viaggiare finché fece ritorno a Pisa, e dai (pochi) documenti risulta che mise insieme un gruzzolo non esagerato ma consistente, e soprattutto acquisì una fama tale che, quando approdò nella sua città, l'Imperatore Federico II, stupor mundi, volle convocarlo a corte. Era - pare - il 1225. L'ultima testimonianza della sua esistenza in vita è datata 1241. La città di Pisa lo ringrazia ufficialmente in considerazione dell'onore e del profitto portati alla nostra città e ai suoi cittadini dall'insegnamento e dalla diligente obbedienza di maestro Leonardo. Non sappiamo quando morì. Per secoli rimase seppellito dall'oblio. Fu riscoperto nell'800. La statua in suo onore nel Camposanto di Pisa fu inaugurata nel 1863.
Avrete notato che mi tengo abbastanza sul vago: non voglio correre il rischio di intaccare il piacere della lettura del libro di Paolo, che è un vero e proprio viaggio: geografico, interiore, storico. Avvincente. Con una messe di notizie inaspettate, in particolare sulla civiltà dell'Islam, da noi troppo spesso fraintesa a causa di terribili fatti storici recenti. Sarà un caso se il suo blog si intitola 'I libri sono viaggi'?
Avrete notato anche che ho evitato accuratamente di scendere nei particolari matematici, per non infilarmi in un campo pericoloso di cui ho un'idea abbastanza vaga, esattamente come Paolo Ciampi per sua stessa ammissione. Ma parlando di Leonardo Fibonacci non si può non ricordare la celebre serie che porta il suo nome, in cui ogni numero è pari alla somma dei due numeri che lo precedono: 0, 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89, 144 e così via. Le implicazioni di questa sequenza sono di una quantità e importanza impressionanti. La ritrovi in natura, in architettura, nell'arte, in economia, nella vita di ogni giorno, dappertutto. Non è questa la sede per trattarne in modo esauriente, né chi scrive è la persona più adatta allo scopo. Ne troverete in parecchi siti, ad esempio questo o questo. Se ho voluto citare la serie è solo per ricordare che il Fibonacci's Day non è stato scelto a caso: è il 23 novembre, ovvero il giorno 11.23 (negli Stati Uniti il mese precede il giorno), ovvero i primi numeri - a parte lo zero - della serie.
Buona Giornata di Leonardo Fibonacci a tutti!
Leonardo continuò probabilmente a viaggiare finché fece ritorno a Pisa, e dai (pochi) documenti risulta che mise insieme un gruzzolo non esagerato ma consistente, e soprattutto acquisì una fama tale che, quando approdò nella sua città, l'Imperatore Federico II, stupor mundi, volle convocarlo a corte. Era - pare - il 1225. L'ultima testimonianza della sua esistenza in vita è datata 1241. La città di Pisa lo ringrazia ufficialmente in considerazione dell'onore e del profitto portati alla nostra città e ai suoi cittadini dall'insegnamento e dalla diligente obbedienza di maestro Leonardo. Non sappiamo quando morì. Per secoli rimase seppellito dall'oblio. Fu riscoperto nell'800. La statua in suo onore nel Camposanto di Pisa fu inaugurata nel 1863.
Pagina dal Liber abaci. Sulla destra i numeri della Serie |
Statua di Leonardo, Camposanto di Pisa. Foto di Hans-Peter Postel, da Wikipedia |
Avrete notato anche che ho evitato accuratamente di scendere nei particolari matematici, per non infilarmi in un campo pericoloso di cui ho un'idea abbastanza vaga, esattamente come Paolo Ciampi per sua stessa ammissione. Ma parlando di Leonardo Fibonacci non si può non ricordare la celebre serie che porta il suo nome, in cui ogni numero è pari alla somma dei due numeri che lo precedono: 0, 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89, 144 e così via. Le implicazioni di questa sequenza sono di una quantità e importanza impressionanti. La ritrovi in natura, in architettura, nell'arte, in economia, nella vita di ogni giorno, dappertutto. Non è questa la sede per trattarne in modo esauriente, né chi scrive è la persona più adatta allo scopo. Ne troverete in parecchi siti, ad esempio questo o questo. Se ho voluto citare la serie è solo per ricordare che il Fibonacci's Day non è stato scelto a caso: è il 23 novembre, ovvero il giorno 11.23 (negli Stati Uniti il mese precede il giorno), ovvero i primi numeri - a parte lo zero - della serie.
Buona Giornata di Leonardo Fibonacci a tutti!
Grazie caro paolo, bellissima recensione!!!
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