lunedì 12 giugno 2017

Vicchio nel Secolo dei Lumi


Con il libro di Adriano Gasparrini e Alfredo Altieri La comunità di Vicchio nel Settecento (ed. Noferini 2017) siamo al secondo, e si spera non ultimo, capitolo della riscoperta & rivalutazione della figura e soprattutto dell'opera di Valentino Felice Mannucci.
Mannucci, nato nel 1702, non ebbe inizialmente una gran fortuna. Di famiglia nobile caduta in disgrazia, conobbe anche il carcere. Finché nel 1732 non sposò Barbara Bruschi, di una ricca famiglia livornese. La tranquillità economica che ne derivò gli consentì di darsi da fare su diversi fronti. Adempì agli obblighi tipici di una famiglia nobiliare. Nel 1743 fu nominato podestà a Vicchio, e nel 1745 a Castelfiorentino (sarebbe morto prematuramente due anni dopo). Su sostegno e insistenza dell'erudito Domenico Maria Manni, girò il Mugello annotando e scrivendo su tutto ciò che riteneva degno di nota, con grande meticolosità. Secondo la storica Rossella Tarchi si comportò da viaggiatore, consultatore, intervistatore. Il risultato fu (è) una sorta di guida anche più moderna della celebre e quasi coeva Descrizione della Provincia del Mugello (1748) di Giuseppe Maria Brocchi.
Alfredo Altieri rinvenne il suo manoscritto di ben 239 carte in uno scaffale della Biblioteca Medicea Laurenziana, e iniziò un paziente lavoro di trascrizione, che condusse alla pubblicazione, nel 2009, di Notizie del Borgo San Lorenzo in Mugello e suo territorio raccolte da Valentino Felice Mannucci nel 1742-1743 (Protagon Editori) relativo dunque al Borgo a S. Lorenzo, e arricchito dalle foto dello sterminato archivio di Aldo Giovannini.

Presentazione del libro a Vicchio: da sin. Altieri, Gasparrini, Roberto Izzo,
Carla Giuseppina Romby, Giovanna Del Gobbo

Chi ha letto il volume ricorda due particolarità: Uno, che le dimensioni di chiese, pievi, oratori, edifici in generale, non erano date in unità di misura, ma in capienza: quante anime possono contenere. Due, sono riportati in modo quasi maniacale i testi di tutte le lapidi incontrate dall'Autore. Poi magari il lettore le sorvola perché sono quasi tutte in latino, e tutte senza quasi pesantucce, ma gli fa piacere sapere di averle a disposizione.

Oggi esce il libro con la parte delle notizie di Mannucci dedicate a Vicchio. Si ritrovano anche qui le particolarità ora citate. Il testo è scritto in un italiano tutto sommato abbastanza scorrevole, considerando l'epoca a cui risale. Tuttavia, lavorando insieme con una intesa e una sinergia non comuni, i miei amici Alfredo Altieri e Adriano Gasparrini hanno integrato nella pubblicazione una quantità di altre notizie storiche sul '700 vicchiese, concependo così la guida di Mannucci come elemento centrale di un'opera su Vicchio che, se non raggiunge la completezza, ci si avvicina per davvero: La Comunità di Vicchio nel Settecento sbalordisce per la ricchezza di informazioni, al punto di risultare quasi un testo universitario. Roba elitaria, da studiosi? Pesante tomo accademico? Neanche per sogno. Ecco cosa si legge tra l'altro nella presentazione redatta dal Sindaco di Vicchio Roberto Izzo e dall'Assessore alla Cultura Carlotta Tai: "Se alcune parti del libro saranno apprezzate solo dai lettori specializzati, non mancano però dettagli curiosi e divertenti che lo rendono godibile a tutti, tanto più che è stato arricchito con illustrazioni, disegni, carte e cabrei di notevole valore, parte dei quali riprodotti per la prima volta."

Presentazione del libro in S. Omobono a Borgo S. Lorenzo.
Da sin. Aldo Giovannini, Rossella Tarchi, Filippo Bellandi, Gasparrini, Altieri

Mi azzardo così a raccomandare questo libro a chi, abitando nel Mugello e non solo a Vicchio, abbia in famiglia un ragazzo in età scolare, dalle medie in su. Non necessariamente perché lo legga dall'inizio alla fine (non è un romanzo), ma perché lo consulti, volta a volta. Per saperne di più sulla terra dove è nato e/o dove vive, in particolare come era nel secolo dei lumi. La curiosità farà il resto. Il libro è in grado di risvegliarla.
E un ulteriore auspicio: che Altieri e Gasparrini completino l'opera di trascrizione del ponderoso manoscritto di Mannucci con le parti dedicate a Dicomano e San Godenzo.


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